
Montechiarugolo e La Val d’Enza
“Chiare, fresche et dolci acque, ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;”
Così, tra il 1340 e il 1341, Francesco Petrarca inizia il suo CXXVI componimento del Canzoniere, una delle opere più conosciute del grande poeta aretino. Forse, al riparo in quel Tempietto posto poco distante dal torrente Enza, dove spesso amava soggiornare, trovò l’ispirazione per esso. Non lo sappiamo con certezza, ma non ci pare un sacrilegio immaginarlo così. Il grande poeta che osserva l’Enza spumeggiare, mentre le sue acque scorrono tra i sassi dell’alveo fino all’incontro con il Po, il nostro grande fiume di pianura. E ci piace pensarlo mentre osserva il torrente e forse ripone nella sua memoria quell’immagine.
L’Enza è un confine. Un solco tracciato dagli eventi naturali, che la storia, spesso sanguinaria, ha decretato come limite tra le due province emiliane: Parma e Reggio Emilia. E attorno a queste “chiare” acque, meravigliosi castelli come quello di Canossa, Rossena, Quattro Castella. E poi, il bel castello di Montecchio, e quello di Montechiarugolo, attorno al quale si sviluppa il borgo con il suo Palazzo Civico, dove, grazie alla volontà e disponibilità dell’Amministrazione comunale, 32 fotografi hanno esposto le loro foto. Fotografie di natura, fotografie di emozioni, fotografie di scoperta e di bellezza. Proprio quello che offre questa valle.
Una natura ricca di biodiversità, da scoprire in silenzio, senza chiasso. Un ambiente ricco di presenze, che reclamano tutela e rispetto, e le foto qui esposte ne sono testimonianza. Siamo consapevoli della sofferenza di questo nostro pianeta, spesso trascurato dall’uomo e ora minacciato dalla crisi climatica.
Noi siamo solo dei fotografi, di natura, che ogni volta ci meravigliamo della biodiversità che vediamo negli ambienti che amiamo frequentare e che invitiamo a rispettare, come la Val d’Enza. Una piccola sintesi, in terra emiliana, della varietà e della bellezza che stanno attorno a noi e delle quali a volte non ci rendiamo conto. È solo una piccola porzione di mondo, d’accordo. E proprio questo ci induce a conservarla assieme alle molte “esigue porzioni” di questo nostro grande pianeta. Noi lo facciamo anche con le nostre fotografie. Come se queste fossero finestre su un luogo magico, prezioso, intimo.
Gruppo Fotonaturalistico Emiliano
Obbiettivo Natura